La Gestione del Cliente è un processo molto importante e delicato, un errore potrebbe portare a clienti insoddisfatti, lamentele sul web, fatture non pagate e altri problemi da non sottovalutare.
Qui di seguito esamineremo alcuni casi specifici che sono l’esempio perfetto degli errori da non fare nel processo di gestione del cliente.
1) Non verificare per bene i dati del cliente
Indirizzo e codice IBAN sono tra i primi dati che il Cliente ci comunica dopo la stipula del contratto. Se però per un banale errore o per una svista non sono corretti, rischiamo di iniziare un nuovo rapporto di lavoro con il piede sbagliato.
Il metodo di pagamento con RID/SDD infatti non garantisce automaticamente di avere la certezza del pagamento, se prima non si è effettuata una verifica dell’attendibilità dell’IBAN. Il servizio di IBAN Check consente di verificare in tempo reale la qualità dei dati forniti. L’obiettivo primario di questa attività è evitare incagli o blocchi nella domiciliazione bancaria, grazie alla verifica puntuale di tutti i dati anagrafici e bancari comunicati dal cliente.
2) Sottovalutare i reclami e le contestazioni
Le rimostranze di un cliente vanno sempre prese in seria considerazione. Prima di tutto perché da qualsiasi problema si può apprendere una lezione per il futuro del proprio business e in secondo luogo perché un problema ben gestito e risolto in tempi rapidi e con efficienza è il primo passo verso la costruzione di un rapporto solido di fiducia con il cliente. Nel business, i problemi possono sempre capitare. È però la qualità della risposta a fare davvero la differenza sul mercato.
3) Non dedicare attenzione alla fase di fatturazione e pagamenti
Assumere che semplicemente perché abbiamo emesso la fattura riceveremo il pagamento da tutti i nostri clienti significa pensare di vivere in un mondo ideale. Purtroppo, non è lì che viviamo. I pagamenti devono essere costantemente monitorati, le scadenze a volte hanno bisogno di un pro memoria, il primo insoluto deve essere trattato con attenzione e tempestività, per evitare che un banale disguido si trasformi in una fattura non pagata che richiederà poi un’azione di recupero crediti.